Pedadogia 1


Pedagogia

1.   Riforma protestante


A.      Una società profondamente religiosa:


Per molto tempo si è pensato che tra Umanesimo e Rinascimento si fosse affermata una cultura già marcatamente laica, poi soffocata nell'età del le riforme religioso. La realtà però è molto più sfumata. Le incertezze e le inquietudini degli intellettuali non erano penetrate nel popolo, che piuttosto manifestava la sua fede, particolarmente nelle campagne, con una devozione semplice, spesso intrisa di superstizione punto nella prima metà del cinquecento l’Europa fu percorso da numerosi fermenti che miravano a moralizzare la cristianità.il movimento di riforma interna alla chiesa, la riforma cattolica, iniziò ben prima dello scisma di Lutero. Occorreva combattere l'ignoranza e religiosa, il male morale, l'incertezza dottrinale.


 


B.      Il concilio di Trento


Il timore che le dottrine conciliariste prendessero il sopravvento introdusse il papato a temporeggiare di fronte alle richieste interne di riforma, alla crescente opposizione di Lutero e all’espansione della sua dottrina, sicché, quando finalmente il concilio di Trento fu convocato nel 1545, la spaccatura interna alla cristianità si era ormai consumata.il concilio si concluse con l’approvazione di una serie di decreti dogmatici e disciplinari, che riaffermano la verità della fede cattolica, ristabilendo la saldezza della dottrina, messa in crisi dalle dispute teologiche, dalle contestazioni filosofiche, dal lassismo nel comportamento di parte del clero. Di qui la grande azione educativa esercitata Dalla chiesa postridentina, con l'apertura di seminari per la formazione del clero, posti sotto la vigilanza dei vescovi. occorreva, insomma, educare e moralizzare gli ecclesiastici e laici: educare I genitori, I bambini, gli adolescenti, I poveri e ricchi, gli umili e I sovrani alle virtù cristiane.


2.   II gesuiti: la nascita dell’ordine


A.      Nuovi ordini religiosi


Durante i decenni della riforma cattolica sorsero nuovi ordini religiosi, orientati principalmente all'educazione: quello dei Barnabiti, fondato nel 1530 da Antonio Maria Zaccaria; quello dei somaschi, sorto per iniziativa di Girolamo Miani Nel 1534; La compagnia di Gesù di Ignazio di Loyola, approvata dal papà nel 1540.


B.      Una congregazione votata all'insegnamento


Emblematica, in particolare, è la vicenda della compagnia di gesù, la comunità che fu quasi il simbolo della chiesa postridentina: congregazione insegnante per eccellenza, fondata da Ignazio di Layola inizialmente per fini missionari, di assistenza e catechesi presso le popolazioni europee I popoli extraeuropei. Lo scopo originario era quello di un’opera di cattolicizzazione del mondo, che prendeva la riconquista a Roma delle arie passate al protestantesimo e la conversione dei popoli non cristiani: eretici, scismatici, musulmani, infedeli delle Indie in Asia e in America latina. Caratteristiche peculiari per aderenti alla compagnia erano la mobilità e la profonda cultura. Per prendere I voti o correva aver studiato filosofia, teologia e un terzo ramo del sapere e avere una piena maturità di carattere, formata attraverso un lungo e complesso tirocinio di preghiera, riflessione e impegno personale.


3.   La ratio studiorum


A.       Un modello di riferimento


Già Messina I gesuiti si interrogarono Su quale programma scolastico fosse migliore e per stabilirlo non si limitarono a discutere ma avviarono una serie di sperimentazioni durate mezzo secolo. La ratio studiorum costituì di fatto il modello indiscusso cui fecero riferimento anche gli altri ordini religiosi ancora dopo il 1773. Potremmo paragonare questo codice ha una legge scolastica, che disciplinava le centinaia di collegi gesuitici, dotandoli di un piano di studi e di regole identici punto il collegio era, per così dire, una scuola transnazionale: la lingua unica era a latino, ha parlato da docenti e allievi. La ratio studiorum era un ampio documento, articolato in 30 capitoli, che definiva meticolosamente le regole che potevano seguire superiori, I professori e gli alunni, nonché gli orari, I programmi, la didattica, le norme di comportamento. La struttura scolastica era piramidale e prefigurava quella che successivamente sarebbe stata assunta dallo stato. Si può paragonare il il rettore ha un preside, i prefetti ai vicepresidi, il padre provinciale ha un provveditore regionale e il padre generale al ministro.

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