Sociologia


Il potere e la disuguaglianza

1 Il fenomeno del potere

La gerarchia delle posizioni sociali

  chi occupa una certa posizione sociale arrivasse un corrispondente ruolo, cioè agisce secondo modelli di comportamenti che sono scaturiti dalla sua personalità individuale, bacche di Pedro, a punto, dalla posizione occupata. Inoltre, questo processo di irrigidimento della vita sociale, chiamato processo di istituzionalizzazione, Dà vita a strutture sociali Anche se relativamente rigide e cristallizzate, vale a dire le istituzioni e le organizzazioni della società. La società non è un flusso caotico di libere il interazioni tra individui, ma una struttura organizzata in cui le interazioni personali devono  interazioni tra individui, ma una struttura organizzata in cui le interazioni personali devono rispettare determinate regole di comportamento, in parte esplicite formali, in parte implicita informale. Chi deve subordinare le proprie decisioni e i propri comportamenti alle decisioni e comportamenti di un altro occupa, nella gerarchia sociale,  una posizione inferiore a quella dell'altro punto non si tratta di inferiorità di prestigio sociale, ne si tratta di un inferiorità di valore. Una posizione è gerarchicamente superiore a un'altra quando chi la occupa all'autorità di fare determinate cose a chi occupa la posizione sottoposta e ciò Indipendentemente dalle qualità personali degli individui coinvolti o dalla condivisibilità di ciò che viene comandato.

I differenti gradi del potere

 la gerarchizzazione la gerarchizzazione delle posizioni è un aspetto molto importante della struttura di tutte le organizzazioni sociali. Ogni organizzazione sociale presenta dunque al proprio interno una distinzione più o meno rigida di ruoli e posizioni. Ma una distinzione di ruoli e posizioni comporta necessariamente una distribuzione differenziata del potere all'interno dell'organizzazione sociale. Tutti possono, in linea di principio, esercitare una certa quantità di potere sugli altri, Toyota, ma questa quantità dipende dalla posizione che ciascun occupano organizzazione.  se riflettiamo su qualsiasi tipo di organizzazione sociale ci rendiamo conto che tutti sono basati, per poter funzionare, su una divisione dei compiti e su una precisa attribuzione di ruoli, Quindi anche su una distribuzione gerarchia del potere. Le esigenze di organizzazioni sociali implica necessariamente una distribuzione differenziata del potere.

Il principio dell'obbedienza

 Max Weber Max Weber definisce acutamente il potere di un certo soggetto nella società come la possibilità che i suoi comandi trovino obbedienza da parte di altre persone. Più uno a Certo che i propri comandi verranno eseguiti, più si dice che ha potere. Ne consegue che all'interno di un organizzazione sociale ciascuna posizione, nella misura in cui prevede un ruolo fatto di comportamenti che tutti sono disposti a riconoscere e ad accettare come legittimi, è in se stessa una posizione di potere.

2 Potere informale e autorità

Le relazioni di potere formale

 bebè bebè definisce come la probabilità che un soggetto ad imporre la propria volontà all'interno di una relazione sociale e di vedere attuata questa volontà nonostante L'opposizione di altri soggetti. La differenza rispetto alla precedente definizione di potere e che quindi non si fa riferimento a un comando esplicito. Esiste Dunque una manifestazione più generalizzata e formale del potere, consistente nella capacità di ottenere qualcosa contro la volontà altrui senza necessariamente ricorrere a dei comandi espliciti. Le disuguaglianze della distribuzione del potere non sono un prodotto esclusivo della società istituzionalizzata, Ma hanno una radice più profonda nella natura dei rapporti umani in generale. Il potere non è solo il fatto istituzionale e burocratico: ogni interazione tra uomini, anche da più libera, immediata in attesa è casuale, è in qualche modo aperta al l'istituzionalizzazione di rapporti di poteri.

L'autorità

 dobbiamo Dunque distinguere dobbiamo Dunque distinguere fra due fenomeni che, almeno in parte, rappresentano differenze significative. Da un lato, ci sono le relazioni di potere informale che prevedano tutte le interazioni sociali. Dall'altro lato, ci sono invece le relazioni di potere istituzionalizzate, cioè rese formali ufficiale da un sistema di posizioni e di ruoli accettato più o meno da tutti punto in questo caso, In sociologia si parla preferibilmente di autorità, adottando anche in questo caso la terminologia introdotta da Viber. La differenza fondamentale tra il potere in senso generico e l'autorità istituzionalizzata è che il primo dipendente sempre dalla personalità individuale del singolo, per cui eccellono sugli altri coloro che hanno particolari qualità individuali, l'autorità è sempre inerente a una certa posizione sociale e dipende quindi primariamente non dalla personalità di cui si trova in quella posizione, ma da ruolo che è chiamato a svolgere chiunque occupi quella posizione. Da ciò consegue una seconda differenza, altrettanto fondamentale mentre il potere informale è un rapporto di fatto, C'è un rapporto che vale solo nella misura in cui i protagonisti dell'interazione lo fanno attivamente valere, l'autorità è un potere legittimo, c'è una forma di potere che viene riconosciuta come valida e accettata da tutti, indipendentemente dal timore delle ritorsioni che potere potrebbe mettere in atto.

3 Il potere come poter-fare

Potere e ingiustizia

 non non dobbiamo giungere alla conclusione affrettata che la nostra società essendo basato su un sistema gerarchico in cui è fondamentale che alcuni abbiano potere sugli altri, sia inguaribilmente ingiusta. Le strutture di potere su cui si basa la società non sono soltanto strumenti di ingiustizia. Se da un lato il potere è per definizione un potere su qualcuno, dall'altro esso è anche, altrettanto originariamente, un potere di fare qualcosa. Come ha messo in luce Talcott Parsons, il potere non è solo uno strumento di vessazione, ma rappresenta anche la condizione per poter agire.

La possibilità di poter fare delle cose

 Ma questo potere che si esercita Ma questo potere che si esercita sugli altri, cioè il potere di emettere dei comandi che verranno eseguiti, è anche, a ben vedere, un potere di fare determinate cose. Certo, A volte le persone affamate di potere si nutrono semplicemente del piacere di dormire sugli altri, ma si tratta di una sorta di malattia del potere e dal punto di vista della società è una forma di generazione da combattere. Viceversa, il potere ha una funzione sana per la società nella misura in cui è uno strumento per mobilitare delle risorse in vista di obiettivi da raggiungere. Il potere su si è trasformata in potere di, nel poter-fare  una certa cosa.

Il lato il lato positivo della distribuzione differenziata del potere

 le strutture di le strutture di potere istituzionalizzate, le posizioni di atterrita, hanno spesso una funzione positiva non solo per chi le occupa ma anche perché è a essere sottoposto, nella misura in cui sono strutture razionali, Cioè pensare in funzione di un obiettivo da raggiungere e strutturare in maniera che il danno che ciascuno subisce dovendo sottostare alle decisioni altrui si è sensibilmente inferiore al vantaggio che ricava. Se non ci fosse questa istituzionalizzazione del potere, nella società si dovrebbe ogni volta ricominciare da capo con la contraddizione su cui chi deve fare che cosa. La distribuzione diversificata del potere è, potremmo dire, un fatto sociale, qualcosa che semplicemente c'è e non può essere eliminato, e che può assumere significati positivi o negativi a seconda del modo in cui il potere viene concentramento esercitato, tuttavia non è possibile sospendere ogni esorcizzazione del potere.

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